venerdì 11 aprile 2014

Arriva “Grace di Monaco” e i Grimaldi rompono le scatole

Il manifesto originale di Grace of Monaco
La famiglia Grimaldi non era d’accordo. Cosa c’è in questo asserto che non mi meraviglia per nulla? C’è che, dal momento che i Grimaldi sono un’antica e orgogliosamente aristocratica famiglia italiana che, attualmente, governa il Principato di Monaco – mica quello delle Asturie – con il rampollo Alberto II, reputo per nulla sorprendente che abbiano avuto da ridire su Grace di Monaco, il film del francese Olivier Dahan (salito alla ribalta nel 2007 con l’apprezzato La vie en rose, il drammatico/biografico sulla musica melodica d’Oltralpe tra gli anni Trenta e i primi Sessanta del secolo scorso, con al centro del racconto la mitica cantante parigina Edith Piaf, interpretata da un’ispirata Marion Cotillard) pronto a uscire nei cinema italiani il prossimo 15 maggio. Quanto mi piacciono queste parentesi infinite.

Quindi, tornando a bomba, ai nobilissimi Grimaldi non è andato bene che il film contenga – e questo lo verificheremo appena ci sarà possibile – scene di «fantasia» che, secondo loro, non hanno nulla da spartire con la reale esistenza della principessa e anche alcuni riferimenti storici non corretti che deformerebbero nella sostanza la storia del Principato di Monaco oltre che la biografia della stessa Grace. Non è piaciuta neppure l'immagine che è stata data di Ranieri e della sua vita privata e familiare.  Ignoranti, su questo, che il cinema, un film, non hanno a che fare con la sfera dell’accaduto, vale a dire che non sono tenuti a riprodurre pedissequamente fatti storici che, nella maggior parte dei casi, rischierebbero di essere modellati secondo l'ideologia di un regista o di uno sceneggiatore. Un film si deve preoccupare della sfera dell’accadibile, certo facendolo con coscienza in modo da evitare una mera fantasticheria. Tutto ciò, ripeto, molto probabilmente i Grimaldi non lo sanno e forse avrebbero preferito un documentario, possibilmente una sfilata di fotogrammi di repertorio (meglio ancora di fotografie?), che non la concatenazione filmica delle immagini propria del cinema.

La scheda
Un film di Olivier Dahan. Con Nicole Kidman, Paz Vega, Tim Roth, Frank Langella, Robert Lindsay, Roger Ashton-Griffiths, Geraldine Somerville, Derek Jacobi, Milo Ventimiglia, Parker Posey, Nicholas Farrell. Titolo originale Grace of Monaco. Biografico, Usa/Fra/Bel, 2014. Durata 103’. Lucky Red. Uscita giovedì 15 maggio 2014.

Il film
Nicole Kidman in una scena del film
La storia di Grace Kelly (che fu musa ispiratrice nel cinema per il maestro Alfred Hitchcock) è di certo una delle più suggestive (ma anche tristi) che Hollywood ci abbia mai regalato. Star del grande schermo negli anni Cinquanta (quando nel '54 vince anche un Oscar come miglior attrice per La ragazza di campagna, al fianco di William Holden), abbandona il mondo di celluloide per diventare la principessa di Monaco e poi morire nel 1982 in un incidente automobilistico. Olivier Dahan si rifà allo script di Arash Amel (la pellicola è stata prodotta da Pierre-Ange Le Pogam con quindici milioni di dollari di budget) e si dedica a un periodo molto limitato, ossia sei mesi dell'anno 1962, quando Grace sposò il principe Ranieri di Monaco e lo aiutò a difendere l'identità del principato dagli attacchi politici di Charles De Gaulle. La scelta della Kidman per la parte della principessa è arrivata dopo lunghe discussioni di casting.

La navigata attrice, interprete in capolavori quali Moulin Rouge (2001), The Hours (2002, premio Oscar come miglior attrice), Dogville (2003), pare essersi calata bene nelle belle vesti di Grace Kelly, offrendola al pubblico come la neo sposa in crisi che ha davanti la prospettiva di dover rinunciare alla sua fulgida carriera di attrice hollywoodiana per la sua nuova vita a Monaco. Scelta importante che la porterà poi a diventare la principessa più amata della storia. Non resta che attendere un mesetto.


Stefano Marzetti

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