lunedì 3 marzo 2014

Primo film su Mandela dopo la morte. “Long Walk to Freedom” (trailer)

La locandina
Scheda del film

Un film di Justin Chadwick. Con Idris Elba, Naomie Harris, Mark Elderkin, Robert Hobbs, Theo Landey, Grant Swanby, Gys De Villiers, Carl Beukes, Terry Pheto, Patrick Walton Jr., Sivuyile Ngesi, Nomfusi Gotyana. Biografico, - USA 2013.

Trama del film

Basato su una sceneggiatura di William Nicholson (Il Gladiatore), il film è il terzo dedicato alla vita di Mandela. Long Walk to Freedom copre tutta la vita e la carriera politica di Nelson Mandela, inclusi i 18 anni trascorsi a Robben Island.

Tema del film

Il primo film su Nelson Mandela dopo la morte (il 5 dicembre dell’anno scorso) dell’ex presidente del Sudafrica e premio Nobel per la pace, sembra non promettere granché. Un peccato, a sentire da Londra chi l’opera ha avuto la possibilità di vederla. Non c’è dubbio che, comunque siano andate le cose, dopo la scomparsa dell’uomo che ha eliminato l’Apartheid, un lungometraggio sia assai più atteso con apprensione, rispetto a quanto debba accadere, ad esempio, per Steve Jobs (con tutto il rispetto). Ma perché c’è il rischio che questo film sia un flop, o comunque che sia noioso? Pare che la sceneggiatura scritta da William Nicholson (Il Gladiatore, anno 2000, realizzata insieme a John Logan e David Franzoni), non brilli per fantasia a ripercorrere la vita di Madiba cominciando dalla sua giovinezza. Dipinto come un santo con un unico difetto: quello di trascurare senza scrupoli la propria famiglia per raggiungere obiettivi, va detto, d’importanza incommensurabile.

Idris Elba, interprete
di Nelson Mandela
La discesa verso la banalità, quindi, sembra cosa accertata. Sia per lo scontato rimuginare in carcere (ventisette anni complessivi di prigionia, inimmaginabile), sia per l’ampollosità della ricostruzione dei disordini e dei flashback. Il film pare essere in grado di riscattarsi nella parte conclusiva, grazie al make-up convincente di cui è stato oggetto l’attore londinese Idris Elba (non un gran curriculum il suo, se si fa eccezione per l'ottima interpretazione in Sometimes in April del 2005), che in tal modo appare in una versione attempata di Mandela, quella impressa nell’immaginario collettivo: il corpo appesantito, le spalle incurvate, nella rappresentazione di un’esistenza votata allo stoicismo e all’arguzia degna di un grande giocatore di poker. Infine l’uomo emerge come una variante laica di Gesù Cristo. Ciò non toglie si dica che da un punto di vista della drammaturgia, l’opera filmica avrebbe potuto possedere ben più carattere.

Elba/Mandela in una scena di Long Walk to Freedom
Un fatto credo non sia possibile confutare: stavolta Mandela sembra destinato a emergere in un turbamento probabilmente inedito, dicono gli estimatori del film di Justin Chadwick. Non si può certo restare indifferenti – è questo il punto – di fronte alla resurrezione cinematografica di questo vero e proprio eroe e martire, dalla nascita in un villaggio contadino fino all’elezione alla presidenza del Sudafrica.

Long Walk to Freedom non è certo il primo film su Nelson Mandela. È ancora ben impressa nei nostri occhi l’interpretazione eccellente di Morgan Freeman in Invictus (2009, anche con Matt Damon). Nel complesso tra film per il cinema e per la televisione, Madiba ha avuto le sembianze di oltre venti attori. Nel 2012, inoltre, impersonò perfino se stesso nel documentario The Art of Reconciliation. I volti di Mandela più famosi al cinema e sul piccolo schermo? Si parte dal 1987, anno in cui Danny Glover lo interpretò nel film-tv Mandela, diretto da Philip Saville. Dieci anni dopo fu il turno di Sidney Poitier in Mandela and De klerk, sempre televisivo. Un’altra decade e nel 2007 toccò a Dennis Haysbert in Detenuto 46664, di Billie August. Nel 2009, come accennato, fu la volta di Invictus per la regia dell’infallibile Clint Eastwood.
st.mar.


(si ringrazia Il Cinemaniaco.com)

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