martedì 4 marzo 2014

David Fincher dirigerà il nuovo film su Steve Jobs

Steve Jobs
Non l’ho visto e a giudicare dalle opinioni che ho letto qua e là, non mi sono perso granché. Bene così, perché come dico sempre, un biglietto per entrare al cinema, oggi come oggi, pesa sul bilancio mensile. Quindi selezionare gente, selezionare. Preambolo per annunciare che potrebbe essere in arrivo un nuovo film su Steve Jobs, basato sulla biografia ufficiale scritta da Walter Isaacson (intitolata semplicemente Steve Jobs) e sulla conseguente sceneggiatura vergata da Aaron Sorkin, che in qualità dovrebbe superare di gran lunga la pellicola dedicata al geniale creatore di Apple (intitolata Jobs) alla quale ci riferivamo con l’incipit.

Quel biopic del 2013, girato da Joshua Michael Stern con protagonista Ashton Kutcher, pare sia stato – come detto – una sonora delusione. Una delle poche eccezioni fra molte stroncature, è quella di Giancarlo Zappoli su Mymovies.it che accorda al film il pregio di descrivere nello spazio temporale di 128 minuti (che comunque sono parecchi, oltre due ore) una fetta piuttosto corposa dell’esistenza di questo imprenditore, informatico e inventore statunitense di San Francisco (morto il 5 ottobre 2011 a Palo Alto [contea di Santa Clara, nella San Francisco Bay Area, California]), il cui fruttifero acume faceva a cazzotti con la sua incapacità di essere gradevole col prossimo. Una sorta di genio e sregolatezza si può dire con una lieve forzatura.

Il regista David Fincher
La locandina di Jobs,
primo film sull'inventore
Sempre Zappoli ricorda una celebre citazione del Nostro: “A tutti i folli. I solitari. I ribelli. Quelli che non si adattano. Quelli che non ci stanno. Quelli che sembrano sempre fuori luogo. Quelli che vedono le cose in modo differente. Quelli che non si adattano alle regole. E non hanno rispetto per lo status quo. Potete essere d'accordo con loro o non essere d'accordo. Li potete glorificare o diffamare. L'unica cosa che non potete fare è ignorarli. Perché cambiano le cose. Spingono la razza umana in avanti. E mentre qualcuno li considera dei folli, noi li consideriamo dei geni. Perché le persone che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo sono coloro che lo cambiano davvero”. Su questo personaggio, dalla cui prematura scomparsa per malattia sono stati scritti all’incirca venticinque libri degni di menzione (il più apprezzato e venduto dei quali è stato proprio quello di Isaacson), la Sony s’è messa in testa di produrre un nuovo lungometraggio. E per l’impresa sta già contrattando con un certo David Fincher (Seven nel 1995, Fight Club nel 1999, The Social Network nel 2010, solo per citare quelli che amo di più), un tizio che non manca mai il bersaglio.

Ashton Kutcher, interprete del primo film su Steve Jobs
Una parte del nuovo film – ci rivela Gabriele Capolino di Cineblog.it (che a sua volta ha attinto dall’Hollywood Reporter) - sarà dedicata a tre momenti fondamentali della carriera di Jobs. Sono previste tre scene da circa mezz’ora in ognuna delle quali saranno seguiti i lanci nel mercato di tre prodotti Apple: Mac, NeXT e iPod, rispettivamente nel 1984, 1997 e 2001. Quella tra Fincher e lo sceneggiatore Sorkin sarebbe la seconda collaborazione dopo il successo (premio Oscar) di The Social Network. Un motivo in più per attendere con elevato interesse un’opera filmica già gravata da un fardello di aspettative.

Per quanto riguarda gli attori, le informazioni sono ancora inesistenti. Così come la data d’inizio delle riprese è avvolta dal mistero e dal riserbo, ci assicura Marco Grigis di Webnews.it. L’interprete principale sarà ovviamente importante, con in più la necessità che possegga un’adeguata somiglianza con Jobs. La qual cosa fu uno dei maggiori pregi del suddetto antecedente, nel quale Ashton Kutcher ha potuto contare su una corrispondenza fisica notevole.

Stefano Marzetti

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