mercoledì 5 marzo 2014

“Ida” insieme a Dio alla ricerca del male (trailer)

La locandina del film
Scheda del film

Un film di Pawel Pawlikowski. Con Agata Kulesza, Agata Trzebuchowska, Joanna Kulig, Dawid Ogrodnik, Adam Szyszkowski. Drammatico, Pol/Dan 2013. Durata 80'. Partheno. Uscita giovedì 13 marzo 2014.

Trama del film

Polonia, 1962. Anna è una giovane orfana cresciuta tra le mura del convento dove sta per farsi suora: poco prima di prendere i voti apprende di avere una parente ancora in vita, Wanda, la sorella di sua madre. L’incontro tra le due donne segna l’inizio di un viaggio alla scoperta l’una dell’altra, ma anche dei segreti del loro passato. Anna scopre, infatti, di essere ebrea: il suo vero nome è Ida e la rivelazione sulle sue origini la spinge a cercare le proprie radici e ad affrontare la verità sulla sua famiglia, insieme alla zia. All’apparenza diversissime, Ida e Wanda impareranno a conoscersi e forse a comprendersi: alla fine del viaggio, Ida si troverà a scegliere tra la religione che l’ha salvata durante l'occupazione nazista e la sua ritrovata identità nel mondo al di fuori del convento.

Tema del film

Pare proprio che la dichiarata presenza delle caratteristiche tipiche del “cinema d’autore”, non debba scoraggiare dall’andare a vedere questo Ida, a detta di molti critici cinematografici uno dei film più struggenti e delicati degli ultimi tempi. Un’acuta storia – quella raccontata in immagini dal regista polacco radicato in Inghilterra Pawel Pawlikowski (Last Resort del 2002 e My Summer of Love del 2005) - che risulta essere un insieme di angoscia e coerenza nel percorso di ricerca della propria radice. Una sorta di procedere all’interno di un plastico che ricostruisce vent’anni di eventi in Polonia. E il risultato eccellente (premio della critica all'ultimo Festival di Toronto), a quanto pare, è raggiunto anche grazie alla sorprendente intensità recitativa di Agata Trzebuchowska (filmografia  esigua ma nel 2011 l’attrice fu inserita dal cineasta Ladzek Dawid nella pellicola di grande successo, Ki), per la prima volta protagonista.

Il regista Pawel Pawlikowski
Dicevo, risultato eccellente ma attenzione, non significa che Ida sia un film “facile” da vedere. Il rischio che sia richiesto un utilizzo faticoso della capacità d’attenzione dei più è, a mio avviso, inevitabile. Una di quelle opere in cui bisogna credere, senza fermarsi alla prima impressione. È così che, forse, si potrebbe giungere a scoprire la spigliatezza con cui Pawlikowski disegna anche le più tenui sfumature dell’animo delle donne. Capacità che pare essere un suo vero e proprio marchio di fabbrica.
L'attrice protagonista Agata Kulesza
In questa sua ultima fatica quindi, prende forma, un toccante conflitto interiore, un contrapporsi perlopiù mentale tra il credere in Dio e a Lui dedicare la propria esistenza e la scelta della non religiosità, sullo sfondo di laceranti ricordi legati alla persecuzione perpetrata dai nazisti contro gli ebrei polacchi.

In questo senso l’opera è incentrata sulla bramosia dei giovani di ripercorrere il passato per prenderne coscienza - innanzitutto - e in qualche modo per studiarlo, in seconda battuta. A dare forza al tutto, proposto in un bianco e nero che sembra sia capace di dare maggior credibilità al racconto (e questo accade in moltissimi film, mi viene subito in mente il portentoso Schindler's List di Steven Spielberg, 1993), sono proposte una fotografia illuminante e una colonna sonora del tutto adeguata. Annunciato un finale a sorpresa, che dovrebbe costringerci a ripensare l’analisi di quanto visto prima, nel tentativo di formarci un modo diverso di vedere le cose. Un po' timoroso ma gli do fiducia.

Stefano Marzetti


(si ringrazia in particolare Mymovies.it)

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