lunedì 3 marzo 2014

La follia del mostro marino. “Il superstite” (trailer)

La locandina
Scheda del film

Un film di Paul Wright. Con George MacKay, Kate Dickie, Nichola Burley, Michael Smiley, Brian McCardie, Conor McCarron, Jordan Young, James Cunningham, Gavin Park, Lewis Howden, Sharon MacKenzie, Ross Laird, Debbie Dorwood, Scott Constantine, Stewart Anderson, Andy Neil, Margo Lownie, Andrew Marley. Titolo originale For Those in Peril. Drammatico, Gb 2013. Durata 93'. Nomad Film. Uscita giovedì 6 marzo 2014.

Trama del film

Aaron, un giovane disadattato che vive in una remota comunità scozzese, è l'unico sopravvissuto di uno strano incidente di pesca che è costato la vita a cinque uomini, tra cui suo fratello maggiore. Incitato dalla superstizione locale, il villaggio incolpa Aaron per questa tragedia, facendo di lui un emarginato tra la sua stessa gente. Rifiutando fermamente di credere che suo fratello sia morto e accecato da dolore, follia e magia, Aaron esce in mare aperto per ritrovarlo.

Tema del film

Non un capolavoro, non una delusione. Con queste poche parole si può riassumere il giudizio su questo Il superstite (come al solito ridicola trasformazione del titolo originale For Those in Peril), primo lungometraggio del 33enne scozzese Paul Wright, che prima si era dedicato alla sua passione per i “corti”, raccogliendo anche alcune soddisfazioni. Non delude, l’opera, perché non era facile (non lo è mai) riuscire a mettere in fila, a livello cinematografico, i pezzi di una circostanza esistenziale in cui le condizioni psichiche del protagonista sono messe duramente alla prova. Per questo merita un applauso – a parere di Marianna Cappi di Mymovies.it - l’attore principale, George McKay, appena 21enne, che “regge sulle proprie spalle un ampio registro di emozioni”. È anche grazie alla sua prova che la pellicola si carica di turbamento e “chiede la partecipazione costante dello spettatore fino al punto in cui gli è ormai impossibile sottrarsi”, annota ancora Cappi.

Conor McCarron (Billy) in una scena del film
Una storia in cui le credenze popolari viaggiano di pari passo con le evoluzioni del lutto di Aron, che arriva al punto di non credere nella scomparsa del fratello. L’opera filmica trasuda di rituali e costumi originari della Scozia, dove com'è logico la vicenda è ambientata. E in particolare lo spettatore percepisce forte l’attaccamento primordiale degli scozzesi “marittimi” all’oceano, figli di un “padre” che può essere anche molto severo. Wright è abbastanza in gamba nel far “oscillare tutto il racconto tra il presente e il passato con rapidi flashback (che, a mio avviso - cioè di Stefano Marzetti - se utilizzati in abuso possono risultare pesanti e causa d’indebolimento dello scorrere della narrazione)” e “racconta un rapporto ancestrale cui Aaron si aggrappa disperatamente per superare il dolore dell’abbandono”, come scrive Massimo Volpe di Linkinmovies.it.

Nichola Burley nei panni di Jane
Il regista a tratti dà l’impressione di concentrarsi sul diventare folle del protagonista in un dipanarsi allucinato della trama. E in questo sta una delle bocciature che sono toccate a Il superstite, come quella rifilata da Alessandro Aniballi di Movieplayer.it che parla di “immagini dei due bambini abbracciati, che giocano, saltano e si divertono”, sequenze “per costruire una banalissima opposizione tra il dramma del presente e la presunta felicità del passato”. Ma il carattere di questi due giovani rimane nascosto in un’ombra che rischia di sapere un po’ di dilettantismo cinematografico. Quasi un disinteresse del cineasta scozzese nei confronti dei suoi personaggi. Fastidiosa pare sia anche l’esistenza spettrale di un malvagio mostro marino, “il cui contraltare – commenta ancora Aniballi - è l'invocazione a Dio perché faccia qualcosa per riportare la serenità”, un qualcosa che “impregna Il superstite di un misticismo confuso e lisergico - secondo Aniballi - autoreferenziale e freddo”. Dovessi dire che questo film mi attira, nonostante quanto detto in principio d’articolo, non sarei del tutto sincero. Il biglietto costa e le recensioni - che possono anche fuorviare, per carità - possono anche essere utili a risparmiare.

Stefano Marzetti

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