La locandina del film |
Scheda del film
Un film di Lars von Trier. Con Stellan
Skarsgård, Willem Dafoe, Charlotte Gainsbourg, Shia LaBeouf, Uma Thurman, Udo
Kier, Jean-Marc Barr, Caroline Goodall, Kate Ashfield, Saskia Reeves, Sophie
Kennedy Clark, Michael Pas, Omar Shargawi, Christian Slater, Jamie Bell, Jesper
Christensen. Titolo originale Nymphomaniac.
Drammatico, Dan 2013. Good Films. Uscita giovedì 3 aprile 2014.
Trama del film
L'anziano
Seligman, uscito per fare la spesa in una giornata nevosa, trova a terra il
corpo insanguinato di una donna, Joe. La porta nel suo appartamento e la
soccorre. Qui Joe gli rivela di essere una ninfomane. Se vuole, può
raccontargli la sua vita ma sarà una lunga narrazione che prende le mosse dai
libri di anatomia del padre medico per poi passare alle competizioni con una
coetanea a chi ha più rapporti nel corso di un viaggio in treno. Ma è solo
l'inizio.
Tema del film
Diciamo che per gli amanti del nudo, più che
del “luci rosse”, potrebbe essere una ghiotta occasione per dare soddisfazione
alle proprie pupille. Ma nessuno si aspetti, a dispetto di alcune dicerie che
in questi giorni circolano per la rete, che Nymphomaniac
– Volume 1 sia un film pornografico. Se così fosse, probabilmente non
sarebbe stato girato da un certo Lars von Trier (capolavori
come Le onde del destino nel 1996, o Dogville nel 2003), 57enne cineasta
danese che non fa certo di peni in erezione e primi piani di vagine il suo
elemento di distinzione artistica. Diciamo che questa volta – secondo quanto ha
notato chi il film ha già avuto l’opportunità di vederlo – s’è servito del
sesso per opporsi all’abisso che spesso caratterizza una famiglia e al vuoto
che può rendere vacante un essere umano. Il sesso, quindi, che diviene via di
fuga dai sentimenti più puri che immobilizzano, atterriscono, in questo caso la
protagonista Joe (l’attrice inglese Charlotte
Gainsbourg, Melancholia nel 2011). Donna che, coscientemente o meno, fa delle
proprie azioni armi che feriscono i suoi molteplici amanti.
Lars von Trier |
Charlotte Gainsbourg |
Amanti non vuol dire, va ribadito, hard core
(seppure il sesso sia esplicito, senza eufemismi). Solo perché è giunta notizia
che una volta presentata al Festival del
Cinema indipendente di Istanbul, la pellicola ha scandalizzato la Turchia,
meglio dire ha scandalizzato la politica turca. La quale, attraverso una commissione
mista composta dai ministeri della Cultura, Interno e Istruzione di Ankara, ha
deciso di vietare la proiezione di Nymphomaniac – Volume 1 nei cinema nazionali. Una censura che, senza
mezzi termini, deriva dalle “troppo esplicite scene di sesso”. E dai che si
entra in Europa! Verro signor Recep Tayyip Erdogan (il primo ministro che in
questi giorni va elemosinando il sostegno della Germania)? Dichiaro che il mio
scetticismo, se non si fosse notato, è di discreto tonnellaggio. Divagazione di
diplomazia estera.
Un'altra scena di sesso. La Turchia ha censurato il film di von Trier |
Al
contrario di ciò che pensano i parrucconi di quello che si professa come Stato
laico, il film di von Trier pare non sia per nulla un espediente del
regista per trastullarsi con un elemento pruriginoso, magari allo scopo di
attirare il maggior possibile numero di cinefili. Al contrario si tratta,
ancora una volta per quanto riguarda l’artista di Copenhagen, “di un tassello della sardonica ma sincera e
disarmante autoanalisi pubblica di Lars
von Trier – scrive Federico Gironi di Comingsoon.it - che
ancor di più che (nell’incerto, questo lo aggiungo io) Antichrist
(2009) confessa tutta la sua fragilità di fronte al femmineo, la sua
fascinazione e la sua impotenza di fronte allo stesso”.
Stellan Skarsgård |
Il
contesto per lo svolgersi del fenomeno socio-psicologico di quest’opera, è quello
britannico, ma non è incasellato entro un preciso spazio di tempo. In tal modo
la narrazione prosegue sciolta, in quello stile che il regista aveva
smarrito da un po’ di tempo. Ecco che, tornando al sesso, riveste un ruolo
necessario ma che non deve offuscare l’insieme del racconto filmico. È, più che
altro, una “necessaria esplicitazione di dilemmi – rileva ancora Gironi - che hanno a che fare con la psiche più che
con la carne, ingredienti di un melodramma contemporaneo e schietto che riesce
a catturare tematiche contemporanee e universali, come certe nevrosi che impediscono il
contatto e l’empatia, l’afasia, il rifiuto dell’intimità e il ripiegamento su
corpo e sessualità meccanica”. Insomma, se ci sono donne nude, io non me lo
perdo! Sto scherzando. Potrebbe valere la pena di spenderci soldi, tenendo
presente, però, lo spezzettamento che prevede l’uscita, a fine aprile, del
Volume 2. Meditate gente, meditate.
Stefano Marzetti
(si ringrazia anche Mymovies.it)
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