mercoledì 5 marzo 2014

Lars von Trier con “Nymphomaniac – Volume 1” fra sesso e psiche (trailer)

La locandina del film
Scheda del film

Un film di Lars von Trier. Con Stellan Skarsgård, Willem Dafoe, Charlotte Gainsbourg, Shia LaBeouf, Uma Thurman, Udo Kier, Jean-Marc Barr, Caroline Goodall, Kate Ashfield, Saskia Reeves, Sophie Kennedy Clark, Michael Pas, Omar Shargawi, Christian Slater, Jamie Bell, Jesper Christensen. Titolo originale Nymphomaniac. Drammatico, Dan 2013. Good Films. Uscita giovedì 3 aprile 2014.

Trama del film

L'anziano Seligman, uscito per fare la spesa in una giornata nevosa, trova a terra il corpo insanguinato di una donna, Joe. La porta nel suo appartamento e la soccorre. Qui Joe gli rivela di essere una ninfomane. Se vuole, può raccontargli la sua vita ma sarà una lunga narrazione che prende le mosse dai libri di anatomia del padre medico per poi passare alle competizioni con una coetanea a chi ha più rapporti nel corso di un viaggio in treno. Ma è solo l'inizio.

Tema del film

Diciamo che per gli amanti del nudo, più che del “luci rosse”, potrebbe essere una ghiotta occasione per dare soddisfazione alle proprie pupille. Ma nessuno si aspetti, a dispetto di alcune dicerie che in questi giorni circolano per la rete, che Nymphomaniac – Volume 1 sia un film pornografico. Se così fosse, probabilmente non sarebbe stato girato da un certo Lars von Trier (capolavori come Le onde del destino nel 1996, o Dogville nel 2003), 57enne cineasta danese che non fa certo di peni in erezione e primi piani di vagine il suo elemento di distinzione artistica. Diciamo che questa volta – secondo quanto ha notato chi il film ha già avuto l’opportunità di vederlo – s’è servito del sesso per opporsi all’abisso che spesso caratterizza una famiglia e al vuoto che può rendere vacante un essere umano. Il sesso, quindi, che diviene via di fuga dai sentimenti più puri che immobilizzano, atterriscono, in questo caso la protagonista Joe (l’attrice inglese Charlotte Gainsbourg, Melancholia nel 2011). Donna che, coscientemente o meno, fa delle proprie azioni armi che feriscono i suoi molteplici amanti.

Lars von Trier
Charlotte Gainsbourg
Amanti non vuol dire, va ribadito, hard core (seppure il sesso sia esplicito, senza eufemismi). Solo perché è giunta notizia che una volta presentata al Festival del Cinema indipendente di Istanbul, la pellicola ha scandalizzato la Turchia, meglio dire ha scandalizzato la politica turca. La quale, attraverso una commissione mista composta dai ministeri della Cultura, Interno e Istruzione di Ankara, ha deciso di vietare la proiezione di Nymphomaniac – Volume 1 nei cinema nazionali. Una censura che, senza mezzi termini, deriva dalle “troppo esplicite scene di sesso”. E dai che si entra in Europa! Verro signor Recep Tayyip Erdogan (il primo ministro che in questi giorni va elemosinando il sostegno della Germania)? Dichiaro che il mio scetticismo, se non si fosse notato, è di discreto tonnellaggio. Divagazione di diplomazia estera.

Un'altra scena di sesso. La Turchia ha censurato il film di von Trier
Al contrario di ciò che pensano i parrucconi di quello che si professa come Stato laico, il film di von Trier pare non sia per nulla un espediente del regista per trastullarsi con un elemento pruriginoso, magari allo scopo di attirare il maggior possibile numero di cinefili. Al contrario si tratta, ancora una volta per quanto riguarda l’artista di Copenhagen, “di un tassello della sardonica ma sincera e disarmante autoanalisi pubblica di Lars von Trier – scrive Federico Gironi di Comingsoon.it  che ancor di più che (nell’incerto, questo lo aggiungo io) Antichrist (2009) confessa tutta la sua fragilità di fronte al femmineo, la sua fascinazione e la sua impotenza di fronte allo stesso”.

Stellan Skarsgård
Il contesto per lo svolgersi del fenomeno socio-psicologico di quest’opera, è quello britannico, ma non è incasellato entro un preciso spazio di tempo. In tal modo la narrazione prosegue sciolta, in quello stile che il regista aveva smarrito da un po’ di tempo. Ecco che, tornando al sesso, riveste un ruolo necessario ma che non deve offuscare l’insieme del racconto filmico. È, più che altro, una “necessaria esplicitazione di dilemmi – rileva ancora Gironi - che hanno a che fare con la psiche più che con la carne, ingredienti di un melodramma contemporaneo e schietto che riesce a catturare tematiche contemporanee e universalicome certe nevrosi che impediscono il contatto e l’empatia, l’afasia, il rifiuto dell’intimità e il ripiegamento su corpo e sessualità meccanica”. Insomma, se ci sono donne nude, io non me lo perdo! Sto scherzando. Potrebbe valere la pena di spenderci soldi, tenendo presente, però, lo spezzettamento che prevede l’uscita, a fine aprile, del Volume 2. Meditate gente, meditate.


Stefano Marzetti

(si ringrazia anche Mymovies.it)

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