La locandina del 1936 |
Al cinema da 78 anni
Flash
Gordon ‘fumetto’ fantascientifico compie ottant’anni (fu ideato nel
1934 da Alex Raymond, prozìo degli attori Matt
Dillon e Kevin Dillon) ed è implicito celebrarne anche la sua esistenza in celluloide.
Che, peraltro, comincia poco dopo, nel 1936, con un bizzarro serial cinematografico di quattro
lungometraggi a loro volta composti di singoli episodi da venti minuti circa, con
finale aperto, che invoglia gli spettatori a vedere l’avventura successiva. Piuttosto
basso il valore filmico dell’opera (che comunque nel 1996 è scelta per essere
conservata nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli
Stati Uniti, cfr. Wikipedia). I registi si intrecciano: nel ’36 dirige Frederick Stephani che nel 1938 è soppiantato da Ford
Beebe al quale lo stesso anno, nel terzo lavoro, è affiancato
Robert Hill.
Nel film del 1940 dietro la macchina da presa si ritrovano Ford Beebe
e Ray Taylor.
Sempre lo stesso, invece, l’interprete dell’eroe degli anni in bianco e nero, l’ex
campione di nuoto statunitense Buster Crabbe (medaglia d'oro nei 400 stile libero a Los Angeles nel 1932),
prestato al cinema in ben centosettanta pellicole. Il fisico atletico per lui vuol
dire quasi tutto e per questo è anche Tarzan
nel 1933.
Un efficacissimo Max von Sydow nei panni dello spietato Ming |
L’unico di un certo valore
Freddie Mercury con la maglietta di Flash |
Perché
nelle sale cinematografiche giunga una narrazione filmica di discreto valore, bisogna
attendere il 1980, quando le gesta sul pianeta Mongo del formidabile Gordon e
dei suoi amici - il dottor Zarkov e la bella Dale Arden - sono tradotte in immagini
dal regista britannico, oggi 81enne, Mike
Hodges (Una
preghiera per morire nel 1987, con Mickey Rourke). Nel cast il grande Max
von Sydow, nei panni dell’acerrimo nemico Ming, le
‘nostre’ Ornella Muti (che a quei tempi è un po’ come il prezzemolo) e l’indimenticata
Mariangela Melato, con il biondo ossigenato Sam
Jones (attore che non lascia in pratica traccia nella storia del
cinema) nella parte dell’eroe principale. Da rilevare che la colonna sonora è
il nono album dei Queen (piuttosto sperimentale nelle musicalità), in connubio
armonico con il tipo di racconto filmico.
Ispira Lucas per Star Wars
George Lucas |
Solo due
anni fa, poi, un Flash
Gordon passato come una meteora non vedibile (è proprio il caso di
dirlo) di Breck Eisner (La città
verrà distrutta all'alba nel 2010). Inoltre cinque
serie tv tra 1954 e 2007 e una serie animata. Nel 1974 anche un Flesh Gordon di taglio porno-parodistico (fonte il Morandini). Infine, ma
non per importanza, va rilevato che George
Lucas ragazzino fu fanatico delle avventure di Flash, che pare gli
abbia fornito l’ispirazione per la saga di Star
Wars.
La storia
Mongo,
un misterioso pianeta, sembra avvicinarsi alla Terra in rotta di collisione. Il
dottor Zarkov decide di costruire un’astronave con cui deviare, urtandolo, la
traiettoria del pianeta. Atterrato di fortuna nei pressi del suo laboratorio,
Zarkov costringe i suoi amici, Flash Gordon e la bella Dale Arden, a seguirlo.
I tre iniziano così un viaggio che li porterà sul Pianeta Mongo, regno del
perfido imperatore Ming.
st.mar.
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