mercoledì 23 aprile 2014

“Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve” ricorda il grande Forrest Gump (con trailer)

La locandina
Mia previsione: ♥♥♥ = 6,5

La scheda
Un film di Felix Herngren. Con Robert Gustafsson, Iwar Wiklander, David Wiberg, Mia Skäringer, Jens Hultén, Alan Ford, Ralph Carlsson, Bianca Cruzeiro, Sven Lönn, Simon Säppenen, Gustav Deinoff, David Shackleton, Georg Nikoloff, Manuel Dubra, Cory Peterson, Kerry Shale, Philip Rosch, Keith Chanter, Patrik Karlson, Johan Rheborg, Donald Högberg, Alfred Svensson, Eiffel Mattsson, Richard Cunningham, Scott Alexander Young, Miglen Mirtchev, Lateef Lovejoy, Sergej Merkusjev, Alexandra Gallusz, Koldo Losada, Tzvet Lazar, Anders Sanzén, Sibylle Bernardin, Pernilla Göst, Ola Björkman. Titolo originale: The 100-Year-Old Man Who Climbed Out the Window and Disappeared. Avventura, Sve 2013. Durata 105'. Eagle Pictures.

La trama
Allan Karlsson, dopo una vita lunga e intensa, finisce in una casa di riposo, convinto ormai di essere giunto alla fine dei suoi giorni. Nonostante il suo stato di salute sia ancora ottimale, purtroppo la sua quotidianità è pervasa dalla noia. Pochi giorni prima del suo centesimo compleanno, evento cui Allan non sembra minimamente interessato, l’uomo decide di fuggire dalla sua tediosa vita di tutti i giorni. Scappa dalla finestra della sua stanza e si ritrova coinvolto in una serie di eventi comici e inaspettati, tra i quali l’incontro con una gang di criminali, una serie di omicidi, una valigia piena di banconote, un elefante e un poliziotto incompetente. Per chiunque altro questi avvenimenti avrebbero rappresentato l’avventura di una vita ma per Allan sono eventi del tutto ordinari. Nonostante il suo disinteresse per la politica e la religione, Allan non solo è stato testimone di alcuni degli accadimenti mondiali più importanti del XIX secolo ma ne ha talvolta addirittura influenzato il corso. Nella sua vita rocambolesca ha persino dato un contributo fondamentale all’invenzione della bomba atomica, diventando amico intimo dei presidenti americani e dei dittatori russi. Per un secolo, Allan Karlsson ha percorso il mondo in lungo e in largo e adesso è di nuovo a piede libero.

Robert Gustafsson, debitamente truccato, nella scena 'simbolo' di questo film

La critica
Ho letto questo primo romanzo di Jonas Jonasson (Bompiani, 2011; libro più venduto in Svezia nel 2009, sei milioni di copie in tutto il mondo, duecentomila in Italia) di cui è stata realizzata la riduzione cinematografica (Hans Ingemansson) per questo film che sarà nelle sale da domani, 24 aprile 2014. Con l’identico titolo italiano (Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve), quindi, sotto la direzione del regista (soprattutto televisivo), scrittore e attore di Stoccolma Felix Herngren (anche produttore della pellicola), sarà possibile seguire in immagini le esilaranti gesta dell’inarrestabile Allan Karlsson. Che, almeno così emerge dai commenti dei critici che hanno potuto vedere l’anteprima, non è un’opera del tutto riuscita, seppure a sufficienza divertente, con più di una sfumatura di grottesco. In questo, evidentemente, piuttosto fedele allo stile del racconto di Jonasson (che dopo questo successo ha scritto L’analfabeta che sapeva contare).

Una scena con Robert Gustafsson e David Wiberg
A dar manforte al 47enne cineasta svedese, è un attore navigato come il 49enne (anch’egli svedese) Robert Gustafsson, assai poco conosciuto in Italia ma molto apprezzato in patria anche per la sua attività teatrale. Ottimo, a quanto pare, anche il resto del cast, in cui brillano Iwar Wiklander e David Wiberg, sapienti nel mantenersi entro il perimetro del loro personaggio, senza togliere la scena al protagonista, sul quale è incentrata l’intera narrazione cinematografica. Che, come suddetto, lascia perplessi sia per merito sia per colpa “della sceneggiatura – sostiene Alessio Altieri di Film Up - e in particolare dei dialoghi, che con la loro brillantezza rappresentano sicuramente il grande merito del film, ma al tempo stesso con il passare dei minuti rischiano di diventare un po’ ridondanti e ‘telefonati’” così che “a farne le spese è la scorrevolezza”. Ciò non toglie, pare, che ne sia scaturita una discreta commedia che spesso volge al comico, “molto più meritevole e a suo modo poetica – rileva ancora Altieri - di quanto si possa in un primo momento pensare”.

Il protagonista Robert Gustafsson col regista Felix Herngren
C’è chi accosta quest’opera (come fa Gabriele Niola di My Movies), per l’ironia e per l’ingenuità del personaggio principale, al mitico Forrest Gump (1994, di Robert Zemeckis, con un Tom Hanks in stato di grazia che vinse l'Oscar e il Golden Globe come miglior attore). “Alla parabola di Forrest Gump, la vita di Allan Karlsson aggiunge l'espediente che fa operare al film il salto da commedia a comico, cioè un impossibile ruolo attivo nel dare forma agli eventi più importanti. Non solo quindi l'idiota per la sua sincerità viene scambiato per furbo (era già l'idea dello straordinario Oltre il giardino, 1979 con uno spettacolare Peter Sellers) ma influenza attivamente la storia occidentale (con una curiosa predilezione per le grandi dittature)”, spiega il critico di My Movies.

Un film, come già detto, di sicuro spassoso, ma che soffre anche “ampie fasi di stanca”. È una condizione, questa, che potrebbe essere notata soprattutto da chi ha letto e si è divertito con il romanzo. Meccanismo, fra l’altro, che come tutti sanno è piuttosto frequente. Detto ciò non sono sicuro che mi deciderò a dare fiducia a un lavoro filmico che potrebbe, comunque, intrattenere in modo piacevole il grande pubblico.

Precisazione: non essendo accreditato dalla visione dell’anteprima del film, il seguente articolo va inteso come una sorta di rassegna stampa da me commentata e, dove possibile, arricchita.

st.mar.

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