martedì 22 aprile 2014

Il più bello di martedì, prima serata, sul ‘digitale’: La 7 alle 21,10 (con trailer)

La locandina
Jerry Maguire

RICONOSCIMENTI PRINCIPALI
Oscar 1997: miglior attore non protagonista a Cuba Gooding Jr.;  Golden Globe 1997: miglior attore in un film commedia o musicale a Tom Cruise; Broadcast Film Critics Association Award 1997: miglior giovane attore a Jonathan Lipnicki, miglior attore non protagonista a Cuba Gooding Jr., miglior performance femminile a Renée Zellweger.

Mia valutazione: ♥♥♥ = 7,5

La scheda
Un film di Cameron Crowe. Con Tom Cruise, Renée Zellweger, Cuba Gooding Jr., Kelly Preston, Jerry O'Connell, Jay Mohr, Bonnie Hunt, Regina King, Jonathan Lipnicki, Todd Louiso, Mark Pellington, Jeremy Suarez, Jared Jussim, Benjamin Kimball Smith, Ingrid Beer, Donal Logue, Beau Bridges, Alice Marie Crowe. Drammatico, Usa 1996. Durata 138'.

La trama
Jerry Maguire è uno dei più brillanti agenti della Sports Management International, che ha sotto contratto grandi stelle dello sport americano. Fidanzato con la giornalista d'assalto Avery Bishop, vede tutto in funzione dell'ambizione e del guadagno. Un giorno, in occasione di una convention della società, prepara di getto, nell'arco di una notte, una relazione sul lavoro futuro che prevede la riduzione del numero dei clienti a vantaggio di una miglior attenzione a ciascuno di essi. Il tono del testo non piace ai dirigenti, che subito licenziano Maguire. Questi, al momento di andare via, abbandonato da tutti, trova l'inaspettata solidarietà della segretaria Dorothy, una ragazza madre un po’ introversa - conquistata dalle idee di Jerry - e del giocatore di football Rod Tidwell, figura di secondo piano del campionato che, unico, decide di affidarsi a lui per curare la propria carriera. Lasciato anche dalla fidanzata, Jerry riparte da zero, cerca una sede, affronta l'ironia e la derisione dei colleghi che lo vedono ormai finito. Testardo e convinto della bontà delle idee maturate, Jerry va avanti contro mille difficoltà, accetta inviti a casa di Dorothy, che vive con la sorella e si è innamorata di lui ma non ha il coraggio di dirglielo, infine capisce di dovere molto alla ragazza. I due si sposano, cercano di conciliare lavoro e famiglia, passano fasi d'incertezza ma, dopo momenti di paura per un incidente in partita di Rod, costui è salutato come il nuovo grande protagonista del torneo e ottiene un forte ingaggio. Altri atleti adesso si rivolgono a Jerry. Il lavoro ricomincia, insieme a una nuova vita per Jerry e Dorothy.

Cuba Gooding Jr. e Tom Cruise in una scena di Jerry Maguire
Recensione
Un altro film di cui ho il dvd e che rivedo quando posso. La pellicola di Cameron Crowe (Elizabethtown nel 2005) mostra e con efficacia, le dinamiche del management sportivo, cioè quelle di un ambiente in cui molto spesso i valori umani sono in pratica sotterrati dallo strapotere del soldo, dall’impegno invasivo dell’attività professionale che getta ombra anche sulla sfera privata. Unico obiettivo è arricchire atleti per potersi arricchire a propria volta. Le relazioni con i colleghi sono all’insegna della competizione sleale e della celebre ‘coltellata alle spalle’ ed è così che si finisce per essere ognuno un piccolo universo isolato, solitario e saturo di mancanze affettive e valoriali. La pellicola vede in grande spolvero come protagonista un oggi 51enne Tom Cruise che a quei tempi conobbe un fulgido momento della propria carriera grazie a opere del calibro di Intervista col vampiro (1994), Eyes Wide Shut (1999) e l’inizio della fortunata saga di Mission: Impossible (1996).

Tom Cruise è Jerry Maguire
Crowe, autore anche dello script, contempla la possibilità che chiunque, saturo di alchimie che deteriorano progressivamente l’esistenza nei suoi meccanismi più rasserenanti, possa ribellarsi con un’improvvisa azione in apparenza autodistruttiva. La sceneggiatura mostra qualche debolezza lì dove si lascia scivolare un po’ troppo verso gli stilemi della commedia sentimentale, ipotizzando situazioni al limite del paradosso, come la dedizione totale e senza tentennamenti dell’ex segretaria, l’allora carinissima Renée Zellweger (Viaggio d'estate nel 2009 e premio Oscar nel 2003 per Ritorno a Cold Mountain) che si licenzia pur di appoggiare gli ideali di un tizio per lei semisconosciuto, suo futuro capo e marito. Qui il fattore ‘accadibile’ è piuttosto compromesso. Ancora il copione, cincischia nella parte del racconto filmico che invece rappresenta il suo punto di forza, vale a dire il rapporto del manager con l’unico campione che decide di restare contrattualizzato da Maguire. L’interpretazione di Cuba Gooding Jr. (da qualche anno un po’ in disparte dopo il bruttissimo Devil's Tomb - A caccia del diavolo del 2009) è senza dubbio di valore ma a mio avviso l’Oscar fu eccessivo. L’attore newyorkese è perfettamente nella parte e gigioneggia per l’intera durata della vicenda, sia nei momenti di sconforto sia in quelli di entusiasmo. Ma la rappresentazione del suo personaggio è spesso e volentieri sopra le righe, anche se non al punto da risultare fastidiosa.

Aggiungi didascaliaRenée Zellweger
La narrazione in immagini, comunque, ha una struttura solida, ben comprensibile, ritmata e, grazie anche alle buone interpretazioni degli attori, permette un alto livello d’immedesimazione dello spettatore e quindi non corre il rischio di cali d’attenzione. Di buon livello anche la ricostruzione delle partite di football americano, così come dell’incontro giocatori/giornalisti, che non rischiano di sporcare il lavoro con un calo di credibilità. Nel complesso il film è ben dosato e alterna con armonia i momenti di drammaticità a quelli in cui prevalgono speranza e ottimismo. Nel complesso, a dispetto delle dinamiche distruttive della prima parte, è invece un ottimo spot a favore dell’amicizia e dei legami umani in genere. Da vedere.

***

In concomitanza (su La 7d alle 21,10) un bellissimo documentario che può avere il potere di metterci per un po’ in pace con il nostro pianeta e con la sua natura. Qui sotto vi propongo le informazioni fondamentali.

La locandina
La marcia dei pinguini

Valutazione media: ♥♥♥♥ = 8

La scheda
Un film di Luc Jacquet. Titolo originale: La marche de l'empereur. Documentario, Usa/Fra 2005. Durata 80’.

La trama
La particolare razza di pinguini chiamati ‘imperatori’ sono i protagonisti del racconto, firmato dal giovane biologo di Lione Jacquet, realizzato nei quattordici mesi passati in Antartide con il compito di seguire con la macchina da presa i pinguini fino al loro accoppiamento invernale. Con l'aiuto di una troupe di quattro persone, Jacquet, che aveva iniziato la sua avventura rispondendo a un'inserzione pubblicata su un giornale francese nella quale si cercava un biologo disposto a passare molti mesi all'altro capo del mondo, è riuscito nell'intento di raccontare una vera e propria storia d'amore tra animali.

Stefano Marzetti

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