Un film
di Eugenio Mira. Con John Cusack, Elijah Wood, Allen Leech, Kerry Bishé, Tamsin
Egerton, Dee Wallace, Alex Winter, Don McManus, Don Kress, Mino Mackic,
Christopher Kahler, Benjamin, Nathan-Serio, Jim Arnold, Rachel Arieff, Julius
Cotter, Joe Lewis, Jose Mellinas, Joshua Zamrycki, Beth Trollan, Brian Lehane,
Chris Bobrowski, Andrew Moczarnik, Jeff Sealy, Eric Golden Titolo originale
Grand Piano. Thriller, Spa 2013. M2
Pictures. Uscita giovedì 20 marzo 2014.
Trama del film
Tom Selznick è un giovane e talentuoso pianista ritiratosi
dalle scene da anni a causa di un attacco di fobia da palcoscenico. Nel momento
in cui si appresta a dare il via al concerto che segnerà il suo attesissimo
ritorno sulla scena, Tom trova scritto sul suo spartito il messaggio “Sbaglia
una nota e morirai”. Seduto al pianoforte, il giovane pianista è così costretto
a suonare un brano difficilissimo e, allo stesso tempo, a cercare di
smascherare il cecchino che gli parla attraverso l'auricolare.
Tema del film
Ho da
poco scritto (a proposito di Mientras Duerme) che da un bel po’ di tempo il cinema spagnolo non manca il bersaglio. Come
sempre, quando si spara così, con eccesso di sentenziosità, si finisce per essere
smentiti quasi all’istante. È, a quanto pare, ciò che mi accadrà con questo Il ricatto, che fra le maggiori colpe parrebbe
avere quella di mortificare un attore talentuoso come Elijah Wood
(protagonista dell’acclamato Ogni cosa è
illuminata, 2005, di Liev
Schreiber). Ma andiamo con ordine. Per quanto ne
ho potuto leggere in giro per la Rete, con questo film, lo sconosciuto (almeno
a me) 36enne regista iberico Eugenio
Mira (un compositore il cui curriculum da cineasta è un foglio
bianco) pare abbia voluto strafare – tradotto farla fuori dal vasetto – finendo
per combinare un pasticcio. Un pastrocchio in molti passaggi imbarazzante, col
difetto aggiuntivo di dare in modo nitido l’idea di aver voluto arricchire la
sua opera (così per dire) con trucchetti e qualche citazione (si parla di Alfred
Hitchcock) che
hanno il solo effetto di indispettire il cinefilo. A me passa per la mente – giacché essa è libera – il non
pessimo Opera (1987) di Dario Argento, mettendo da parte in questo caso la preponderante quota splatter.
Elijah Wood e John Cusack in una scena del film (foto Celluloidportraits.com) |
Elijah Wood |
Anzi, Mira pare essersi rivelato cineasta promettente e già capace di saper mescolare gli ingredienti più azzeccati per cucinare thriller di alta qualità. Proprio la sua formazione musicale, avrebbe fatto bene a una vicenda di cui eventi e suono strumentale sono veri e propri pilastri. Insomma, tutt’altro che un flop confezionato da un neofita inconsapevole, Il ricatto pare sia “un film conscio della propria poca serietà – osserva su Mymovies Gabriele Niola - che senza eccessive pretese mira a intrattenere dal basso, divertendosi assieme allo spettatore”.
Certo, a
questo punto restiamo nel dilemma. Perché, come ripeto quasi sempre, oggi il
cinema costa, nel senso che, soprattutto per chi ama andarci spesso, ha un peso
sul budget mensile. A naso, considerata la presenza nel cast di un
professionista acclarato come John
Cusack (Serendipity nel
2001) e il genere suspance che a me
piace parecchio, sarei tentato di dargli fiducia. Per decidere ho tempo fino al
20 marzo. Basterà?
Stefano Marzetti
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