Un film di Carl Rinsch. Con Keanu Reeves,
Hiroyuki Sanada, Tadanobu Asano, Rinko Kikuchi, Kô Shibasaki, Rick Genest,
Cary-Hiroyuki Tagawa, Haruka Abe, Yorick van Wageningen, Togo Igawa, Yuriri
Naka, Jin Akanishi, Shihoko Nagai, Akira Koieyama, Tomoko Komura, Chillie Mo,
Aaron Ly, Brian Hirono, Derek Siow. Azione, Usa 2013. Durata 118’. Universal
Pictures. Uscita giovedì 13 marzo 2014.
Trama del film
Dal più
tramandato racconto proveniente dall'antico Giappone, è nato l'epico 3D fantasy-d'avventura
47 Ronin. Keanu
Reeves è il protagonista nella parte di Kai, un emarginato sociale che si
unisce a Oishi (Hiroyuki Sanada), il leader dei 47 Ronin. I guerrieri riuniti
in gruppo cercano la vendetta sul tiranno Signore che ha ucciso il loro Maestro
e poi bandito i guerrieri suoi seguaci. Per restituire l'onore al loro feudo, i
guerrieri si troveranno ad affrontare delle difficili prove per distruggere i
guerrieri ordinari.
Tema del film
Da ‘deludente’ a ‘disastroso’. Pare essere
questa la forbice di giudizio su 47 Ronin
(vero kolossal costato la bellezza di
145 milioni di dollari) del carneade regista Carl Rinsch (pagina
quasi del tutto bianca il suo curriculum, con l’eccezione dello sconosciuto The Gift nel 2010) che avrebbe
mortificato la storia forse più epica del Giappone. La vicenda, sceneggiata da Chris
Morgan e Hossein Amini, è realmente accaduta. Mortificata perché la resa filmica non si
avvicinerebbe neppure lontanamente alla levatura leggendaria che la storia
avrebbe meritato e – aggravante di non poco conto – per chi ha già visto
l’opera è addirittura stata noiosa e di molto. Eppure pare che gli ingredienti
perché ne uscisse un filmone ci sarebbero tutti. Non ultimo la cruenta
rappresaglia portata avanti con spirito inflessibile, nel rispetto del
cosiddetto bushido, il codice d’onore
dei guerrieri del Sol Levante perpetuato nei secoli dai samurai.
Una scena di 47 Ronin |
Nonostante alcune caratteristiche positive,
per il resto il film, troppo fantasioso e quindi lontano dalla veridicità della
vicenda, “disconosce totalmente la realtà dei fatti – scrive Andrea Stigliano di Filmforlife.org - e, se da una parte è un piacere per gli occhi, dall’altra purtroppo si scontra
con il messaggio chiave della storia che non arriva fino in fondo”. Sarebbe per
questo, quindi, che questa pellicola non raggiunge mai un grado di merito degno
delle spese affrontate dalla produzione e, soprattutto, dagli spettatori che
decideranno di andare a vederlo.
Il protagonista Keanu Reeves |
Per
quanto riguarda gli attori, la prestazione complessiva sembra meriti una
sufficienza piena. Fatta eccezione – dicono - proprio del protagonista, quel Keanu Reeves (ottimo invece nella trilogia di Matrix [1999 il primo; 2003 il Reloaded; il Revolutions sempre nel 2003]) che sfigurerebbe di fianco al non
certo blasonato comprimario, Hiroyuki
Sanada. Io penso che alla fin fine 47 Ronin non sia
un obbrobrio inguardabile ma si fermi al
mero intrattenimento che qualche giorno può fare anche bene. Certo la maggior
parte delle recensioni che ho letto incoraggiano a restarne lontano. Ma la
curiosità di vedere che differenza ci sia, ad esempio, con un film di indubbio
valore come L’ultimo samurai (2003, di
Edward
Zwick, con Tom
Cruise e
soprattutto un eccellente Ken Watanabe) è abbastanza intensa. Mediterò.
Stefano Marzetti
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