lunedì 10 marzo 2014

Quelli che forse non avete ancora visto (con trailer)

La locandina
Bed Time - Mientras Duermes

Mia valutazione: **** = 8

Scheda del film
Un film di Jaume Balagueró. Con Luis Tosar, Marta Etura, Petra Martínez, Carlos Lasarte, Alberto San Juan, Pep Tosar, Tony Corvillo, Manel Dueso, Iris Almeida DTitolo originale Mientras duermes. Thriller, Spa 2011. Durata 102’. Lucky Red.

Trama del film
Cesar lavora come portiere in un palazzo di Barcellona. Non sa cosa sia la felicità e si accontenta di trovare le sue ragioni di vita giorno dopo giorno. Affronta il suo lavoro quotidiano praticamente ignorato dagli inquilini del palazzo, ma lui li osserva attentamente. Conosce i dettagli più intimi delle loro vite, sa tutto di loro, specialmente di una di loro. Clara è una giovane donna spensierata e contenta, che vede sempre il lato positivo nelle cose. Il suo approccio spensierato alla vita e il suo costante buon umore fanno venire a Cesar la pelle d'oca. Non sarà contento fino a quando non avrà cancellato quel sorriso dalla faccia di lei, una volta per tutte, perché Cesar si nutre del dolore degli altri. Gode dell'infelicità e delle angosce altrui e non c'è niente che ami di più che piantare il seme della disperazione e vederlo crescere. In Clara ha trovato la vittima perfetta.

Cosa ne penso
Un uomo con le sopracciglia folte e nere se ne sta nascosto sotto il letto da qualche ora. Aspetta il rientro. Aspetta che lei, bella e profumata, si addormenti del tutto. Prima controlla con uno specchietto, poi esce allo scoperto. Con un fazzoletto imbevuto di un potentissimo narcotico, trasforma il sonno di lei in una morte apparente.

Il film trova solide basi nella prova d’attore di Luis Tosar (Cella 211 nel 2009), ben diretto dal 45enne Jaume Balagueró (suoi [Rec] e [Rec] 2, nel 2007 e 2009), che non lesina primi piani intensi del suo protagonista. Non si scappa da Bed Time (io preferisco di gran lunga il titolo spagnolo Mientras Duermes). A dire il vero è difficile, oggi, scappare da un film spagnolo. Gli iberici il cinema sanno farlo e con poco. Sono sempre più sorprendenti, anche se è questione di gusti, come per tutto.

Questo è un thriller senza sosta: per il film che non ha attimi d’indecisione, per il pathos dello spettatore che non distoglie l’attenzione nemmeno per un secondo, anche fossero le due del mattino. Il nocciolo è la disperazione che diviene follia cattiva. Voglia di suicidarsi. Allo stesso tempo di sopravvivere. L’unico sistema per non uccidersi è che anche gli altri soffrano. Da questa mente devastata può nascere l’amore. Ma è un sentimento da far accapponare la pelle per come si esprime. Un brivido notturno, appena frusciante se non del tutto silenzioso. Immobile come un corpo che non può reagire, col quale fare ciò che si vuole. Abbracciare, baciare, penetrare.

C’è una voce interiore che non cessa di parlare. È radio inconscio, forse più radio-delirio. Essa è persecutoria e incoraggiante insieme. Galvanizza e gonfia l’aberrazione mentale. Così le vittime prescelte non hanno scampo. Provocando danni di diverso tipo e intensità, l’uomo distrugge le loro esistenze. E ci riesce.


La locandina
Il cacciatore di donne – The Frozen Ground

Mia valutazione: *** = 6,5

Scheda del film
Un film di Scott Walker. Con Nicolas Cage, Vanessa Hudgens, John Cusack, Dean Norris, Kevin Dunn, Jodi Lyn O'Keefe, Katherine La Nasa, Ryan O'Nan, Radha Mitchell, 50 Cent, Gia Mantegna, Michael McGrady, Matt Gerald, Brad William Henke, Lydia Hull, Bostin Christopher, Tim Lacatena, Brett Baker, Cheyenne Buchanan, Jason Collins, Katie Wallack, Craig Blair. Titolo originale The Frozen Ground. Thriller, Usa 2012. Durata 105’.  Videa – Cde.

Trama del film
La vera storia del serial killer che ha terrorizzato l’America. Tredici anni di follia omicida, ventiquattro donne scomparse, diciassette vittime accertate: Alaska, 13 giugno 1983. Una giovane prostituta, Cindy Paulson, si precipita urlando dentro un motel di Anchorage e, a stento, riesce a spiegare al direttore che qualcuno ha cercato di ucciderla. Nel frattempo il sergente Jack Halcombe sta indagando sulla scena del crimine, lungo il Knik River, dove è stata uccisa una donna non ancora identificata. Robert C. Hansen, religioso e amabile padre di famiglia, è il principale sospettato, ma sembra avere un alibi di ferro.

Cosa ne penso
Gli occhi si chiudono e si aprono in modo sincopato. Il parlare incespica per una leggera balbuzie. Lo sguardo è finto e sperduto. Ma può diventare il più “cattivo che io abbia mai visto”, racconta l’unica rapita riuscita a fuggire (Vanessa Hudgens, nel 2013 l’exploitation movies Machete Kills). Il medico legale che esamina i corpi delle donne che non ce l’hanno fatta, parla col poliziotto e ammette che no “non ho mai visto un uomo fare una cosa del genere” alle sue vittime.

Due bravi attori, non due “giganti” del cinema statunitense ma certo punti di riferimento e garanzie per il pubblico. John Cusack (il macabro The Raven nel 2012) e Nicolas Cage (il sognante Joe nel 2013 e ha vinto anche l'Oscar nel 1995 per Via da Las Vegas) non mancano il bersaglio, convincono. Ma di qualche lunghezza arriva primo Cusack, al quale è affidata la parte del pietrificante omicida seriale. Ruolo che permette all’interprete di richiamare a sé le proprie capacità (se ci sono e nel caso del Nostro ci sono) e di donarle allo spettatore che quindi non lo molla per tutta la durata della pellicola. Buona ma standard la prova di Cage, che fa il suo compitino da promozione piena ma senza sbalordire.

Non è facile fare bei film sui serial killer. Ce ne sono un’infinità, fino alla nausea. Per opacizzarne un buon ottanta percento basterebbe la pietra miliare Il silenzio degli innocenti (1991). Il regista (in questo caso il semi esordiente Scott Walker, attore non riuscito) che si cimenta nell’impresa, quindi, deveva ben sapere dove mettere i piedi per non inciampare. E Walker non è inciampato.

Stefano Marzetti

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