lunedì 24 febbraio 2014

Qualcuno a Hollywood pensa al seguito di "Shining"

di Stefano Marzetti

Siamo ancora al "si mormora", ma nessuno si meraviglierebbe se dalle voci si passasse alla realtà. E in tempi anche piuttosto brevi. Fatto è che il sequel di uno dei thriller-horror più celebri e osannati della storia del cinema, a Hollywood pare essere già nella testa di qualcuno. Parlo del “figliolo” di Shining (Stanley Kubrick, 1980) che potrebbe intitolarsi Doctor Sleep. Protagonista del film sarà il piccolo Danny, figlio di Jack Torrance (il folle schizofrenico dell’Overlook Hotel, ma do per scontato siano assai poche – giusto qualche giovanissimo – le persone che non conoscono la trama di quel capolavoro) interpretato da uno strabiliante Jack Nicholson. Danny, dopo quell’esperienza un tantino “forte” diventa grande e si ritrova centrifugato nel vortice dell'etilismo dal quale balza fuori grazie alle sedute con gli alcolisti anonimi.
Il film, come il suo predecessore, scaturirebbe da un romanzo di Stephen King di recente pubblicazione (Doctor Sleep, appunto, editore Sperling & Kupfer), tradotto da Giovanni Arduino. «Di tanto in tanto, mentre ero sotto la doccia o guardavo un programma televisivo o guidavo per ore sull'autostrada, mi scoprivo a calcolare l'età di Danny e a chiedermi dove fosse finito» spiega proprio King in una nota al romanzo. Il novelliere e sceneggiatore di Portland (Maine, Usa) dove ancora vive e lavora, ha venduto con i suoi best-seller quattrocento milioni di copie in tutto il mondo. Un successo incommensurabile che in gran parte è dovuto a quel Una splendida festa di morte/Shining (in Italia edito da Sonzogno nel 1978).
 “Una storia nuova racconta un’alternativa di quella vecchia, senza tuttavia dimenticarsela”, scrive con efficacia Cristina Donati su Fantasymagazine.it a proposito del libro. Il quale segue la saga del succitato Overlook Hotel, ideata da King nel 1977 e finita sul grande schermo nell’80. Oggi c’è «un adulto da anni alla deriva, che non sa come liberarsi dall'eredità di disperazione, alcolismo e violenza di suo padre», dice l'editore ‘Scribner and Hodder and Stoughton’. Ma sarà contento - domando io - il grande scrittore di vedere trasformato in immagini anche questo ritorno di un membro della famiglia Torrance? La domanda è lecita, visto che il miglior film di sempre tratto da Stephen King, piace a tutti tranne che a Stephen King.
 
Siamo rimasti al piccolo Danny allucinato sul suo triciclo, sfrecciare lungo i corridoi di un albergo impregnato di incubi e sappiamo quanto le storie di King (foto a destra) funzionino al cinema. Quindi, a prescindere dai “capricci” di un genio multimiliardario, personalmente, come immagino tutti voi, sono molto curioso di vedere come sarà questo Doctor Sleep. Ora Danny lavora in una casa di cura – si legge nel romanzo - e i suoi poteri extrasensoriali gli permettono di dare conforto ai pazienti in punto di morte. Gli stessi poteri lo mettono in contatto con una bambina di dodici anni dotata di poteri ancora più forti di quelli che lui aveva alla stessa età. La vita della bambina è in pericolo e Danny dovrà intervenire per contrastare gli adepti di una setta che la vogliono morta. Questo per semplificarvela molto.
Doctor Sleep è uno dei vari romanzi ‘dopo–trauma’ (nel 1999 il 67enne letterato, mentre faceva la sua abituale passeggiata, fu travolto da un furgone guidato da un pirata della strada “professionista”, ndr) in cui, oltre a quello dell’alcolismo Stephen King affronta il tema della Morte”, scrive sempre Donati. “La storia di Lisey - aggiunge - la raccolta Al Crepuscolo sono altri esempi. L’autodistruzione a tinte accese del custode pazzo dell’Overlook Hotel lascia spazio al coraggio di tutti i giorni, con qualche attimo eroico e tanti anni di piccola vita normale, dove il colore prevalente è quello sfumato del crepuscolo. A questo punto, chiedersi se Doctor Sleep sia alla pari di Shining, ha poco senso: sono diversi”. Allora, io non ho mai letto un libro di Stephen King. Il genere, sulla carta, non fa per me. Del tutto diverso il discorso delle versioni cinematografiche, alcune delle quali si trovano in posizioni molto alte della mia personale classificona assoluta. Detto di Shining, riguardo ciclicamente Misery non deve morire (1990), Le ali della libertà (1994), Il miglio verde (1999) e 1408 (2007). Quest’ultimo è sostanzialmente più frugale dei primi che ho citato ma a me diverte un sacco. Ora ti aspetto, Doctor Sleep.

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