L'ambita statuetta |
La locandina |
Non
succedeva dal 2006, l’anno della Bestia
nel cuore di Cristina
Comencini. Ora, in attesa della notte delle stelle
(domenica diretta tv su Sky Cinema a partire dal primo collegamento delle
22,50. La premiazione vera e propria dovrebbe iniziare intorno alle ore 2,30
italiane), il gioco si fa veramente duro. Sul regista 43enne Paolo Sorrentino, grava un’attesa grande, troppo grande perché il
cinema italiano ha un disperato bisogno di recuperare prestigio e credibilità a
livello mondiale. E tutti vorrebbero riportare in Italia la statuetta dopo
quindici anni di digiuno: era infatti il 1999 quando Roberto Benigni con La
vita è bella (che di premi ne vinse addirittura tre) trionfò all’oscar.
Poi, addio.
Però quest’anno
la missione è possibile. La grande
bellezza (con il solito, strepitoso Toni Servillo), che ha stregato la critica americana, nell'ultimo mese e
mezzo è stato dato più volte favorito dai bookmaker.
Subito dopo aver saputo della candidatura, una delle protagoniste, Sabrina Ferilli, parlò del «lavoro fatto con talento, professionalità,
determinazione. È anche il riconoscimento di uno stile di vita improntato alla
serietà: successi come questo non sono mai casuali, sono il risultato di un
impegno e di un rigore che vengono da lontano». Al settimo cielo Giampaolo Letta e Carlo
Rossella di Medusa, coproduttori di tutti i film del regista (meno Il Divo). Proprio Giampaolo racconta il
sodalizio con Sorrentino: «La nomination
è un sogno in cui non avremmo potuto nemmeno sperare. Paolo e io lavoriamo
insieme da sempre, fin dal suo primo cortometraggio. Siamo diventati amici, ci
capiamo al volo. Quando lui mi racconta un suo nuovo film, io me lo vedo già
davanti agli occhi».
Riguardo
a ciò che succederà domenica notte, uno scaramantico Servillo
– in una dichiarazione riportata su Il Messaggero.it – ha detto di non
immaginare «quello che succederà quella notte (…) è certamente meraviglioso, ma
per me ha il potere di accorciare la distanza che c’è tra la realtà e il sogno».
s.m.
(si ringrazia Il Messaggero.it)
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