martedì 15 luglio 2014

Il più bello di martedì 15 luglio, prima serata, sul digitale: ‘Il giardino di limoni’ (Rai 5, canale 23, alle 21,15)

La locandina
Il giardino di limoni

Valutazione media: ♥♥♥ = 7,5


La scheda
Un film di Eran Riklis. Con Hiam Abbass, Ali Suliman, Doron Tavory, Rona Lipaz-Michael, Tarik Kopty, Amos Lavi, Amnon Wolf, Smadar Jaaron, Danny Leshman, Hili Yalon, Linon Banares, Jamil Khoury, Makram Khoury, Yair Lapid, Loai Nofi, Ayelet Robinson, Einat Saruf, Michael Warshaviak. Titolo originale: Lemon Tree. Drammatico, Isr, Ger, Gra 2008. Teodora Film.

La trama
Salma Zidane vive in Cisgiordania, ha 45 anni ed è rimasta sola da quando suo marito è morto e i suoi figli se ne sono andati. Quando il ministro della difesa israeliano si trasferisce in una casa vicina a quella di Salma, la donna ingaggia una battaglia legale con gli avvocati dell’importante politico che, per motivi di sicurezza, vogliono abbattere i secolari alberi di limoni che sono nel suo giardino. Ma Salma non lotterà da sola. Infatti, oltre al supporto del suo avvocato - un trentenne divorziato con cui nasce un profondo sentimento amoroso - Salma troverà inaspettato anche quello della moglie del ministro che, stanca della sua vita solitaria per gli impegni del marito, prende a cuore il caso della sua vicina di casa palestinese

Recensione (rassegna stampa)
“(...) Per raccontare il dramma della convivenza (im)possibile tra israeliani e palestinesi - scrive Federico Gironi di Coming Soon - il regista Eran Riklis non sceglie una storia di coloni o di zone di confine ad alta tensione, ma una vicenda semplice e privatissima che diventa presto un caso politico e mediatico. Il giardino di limoni stigmatizza le prepotenze e le assurde e arroganti pretese di Israele, mette alla berlina il lavarsene le mani di alcuni e l’arroccamento di altri, ma ne ha anche per le ambiguità dei palestinesi: il rischio, non sempre evitato, è quello di un cerchiobottismo un po’ d’accatto, ma certe scelte sono comunque efficaci nella loro rilevanza simbolica (...) Nel finale Riklis mostra con uno sberleffo crudele l’inutilità di certe pretese e l’apparente impossibilità di una conciliazione, ma lascia che nel terreno rimangano delle radici che potrebbero far crescere un nuovo modo di parlarsi e capirsi. Un finale che lascia in bocca un gusto agro - conclude Gironi - proprio come se si fosse addentato un limone, ma non del tutto privo di quella dolcezza che si chiama speranza”.


Una scena de Il giardino dei limoni del regista Eran Riklis
“(...) lo sguardo delle due donne antagoniste, una israeliana e l’altra palestinese - rileva Nicoletta Dose di My Movies - sorregge il peso della Storia: Salma è una donna umile, legata radicalmente al fluire della natura, che la rincuora dandole il frutto della sua pazienza e del suo amore e Mira ha abitudini occidentali, è molto curata e, come spesso accade alle mogli dei politici, si occupa di organizzare lussuose feste di ricevimento. I limoni di Salma fanno parte della sua persona, vivono nel ricordo dei genitori e del marito defunto (...) La costruzione del muro di Israele, il recinto del giardino di limoni, il coprifuoco che blocca la strada sono le immagini di una sceneggiatura ostinata che vuole togliere le barriere, fisiche e spirituali, di un conflitto senza fine. Il regista mostra i limiti da superare, presenta i personaggi nella loro temeraria avanzata verso una pace impossibile. Ma nella lunga messa in scena delle due parti in lotta - scrive sempre Dose  LINK!!!  - la narrazione si irrigidisce un po’ in uno schematismo che fatica a trovare soluzioni (...)”.

redazione

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