martedì 22 luglio 2014

‘Duran Duran: Unstaged’: David Lynch porta al cinema Simon Le Bon & Co.

La locandina
Valutazione media: ♥♥♥ = 6,5

La scheda
Un film di David Lynch. Con Simon Le Bon, John Taylor, Roger Taylor, Nick Rhodes, Gerard Way, Beth Ditto, Kelis, Mark Ronson, Travis Dukelow, David Lynch. Titolo originale: Duran Duran: Unstaged. Documentario, Usa 2011. Durata 121' circa. Woovie. Uscita in Italia lunedì 21 luglio 2014 (nelle sale fino a mercoledì 23).

La trama
Presentato al mercato del Festival di Cannes, Duran Duran: Unstaged mette insieme un universo musicale - quello rappresentato negli anni Ottanta dai Duran Duran, appunto - con un modo particolare di concepire il cinema, quello di David Lynch. La fusione si è realizzata il 23 marzo 2011, in occasione del concerto che la band tenne - in formazione originale con Simon Le Bon, Nick Rhodes, John e Roger Taylor - al Mayan Theater di Los Angeles. Lì, il regista seguì lo spettacolo riprendendo e montandolo live secondo i suoi gusti e i suoi canoni stilistici. Il risultato è un progetto unico, rivolto ai fan della band inglese ma non solo.

Curiosità
Per l'occasione David Lynch manipolò in tempo reale le immagini del concerto dato in streaming. Ora il film-esperimento (qui a sinistra il TRAILER) arriva in alcune sale nostrane dopo essere stato proiettato al Moma (Museum of Modern Art) di New York. E proprio la proiezione al Moma rende chiaro come ci si trovi di fronte a un esperimento di tipo artistico - si legge su Today - inedito nel campo musicale. Non è infatti il classico film-concerto con firma prestigiosa - come fu Shine A Light diretto da Martin Scorsese per i Rolling Stones - e nemmeno un documentario con dietro le quinte e interviste.

Un passaggio dl docu-film Duran Duran: Unstaged
Recensione (rassegna stampa)
“(...) Siamo trasportati a Los Angeles nel Mayan Theater ed è il 23 marzo 2011 - scrive Alfonso Corace di Cinemamente - e la formazione del gruppo è quella storica (…) Si parte con la musica e subito ci si accorge che ci sono due diversi livelli visivi, uno (quasi sempre in b/n) formato da loro, i Duran Duran in una forma smagliante, e un altro livello con disturbi, fiamme, e scene che Lynch cerca di legare alla musica con la sua consueta disarmonia e il suo non-sense a tratti irritante. Questo lo si percepisce immediatamente, ma spesso il fastidio è funzionale a comprendere la mente e le sensazioni, e quindi ci arrendiamo a questo connubio, sorretto dalla musica trascinante dei Duran Duran, che esplorano il loro repertorio dagli anni ’80 fino all’ultimo All You Need is Now, risalente al 2010 (...) L’esperienza è sicuramente insolita e queste sovrapposizioni visive arricchiscono (quasi sempre) la musica in modo singolare grazie a tecniche che vanno dallo stop-motion alla pittura passando per la scultura. Resta il fatto che probabilmente, una volta finito di vedere il concerto, quello che rimarrà di più saranno loro, i Duran Duran, musicisti nettamente migliorati rispetto agli anni ’80 - rileva sempre Corace - autori di canzoni che hanno fatto da sfondo alla vita di moltissime persone per più di 30 anni (...)”.

Il regista
David Lynch
“(...) Un binomio inconsueto e imprevedibile - rileva Emanuele Sacchi di My Movies - quello formato dalla band di Simon Le Bon e dall’eccentrico regista di Velluto Blu, lontano dalla macchina da presa ormai dai tempi di Inland Empire, datato 2006. Un contrasto potenzialmente stimolante per un artista che, proprio lavorando sugli opposti (ottimismo/perversione, discesa agli inferi e redenzione), ha costruito opere che hanno mutato irreversibilmente l’immaginario collettivo e rivoluzionato il linguaggio cinematografico. Ma, come per i progetti più recenti dell’uomo di Missoula - il disco come BlueBob, gli spot pubblicitari perlopiù ‘alimentari’ - anche in Unstaged prevale un senso di incompiutezza, svogliatezza e di occasione mancata. Come se il cinema a Lynch non interessasse più e la sperimentazione su di esso si fosse ormai esaurita (...) Lynch, del tutto estraneo al contesto, finisce quindi solo per rovinare un po’, anziché arricchire, un eccellente show che tale - senza ambizioni artistiche sproporzionate - sarebbe dovuto rimanere”, conclude Sacchi.

redazione

1 commento:

  1. Ficooo! Diciamo che una ritoccatina l'ha data anche al suono, non credo che dal vivo siano usciti così!

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