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Un'esplicita scena di Nynphomaniac |



La
notizia, a onor del vero, mi sorprende fino a un certo punto, giacché, vista l’ipotesi
di partenza della sceneggiatura dello stesso von Trier, il racconto filmico è destinato a sconvolgere – ma secondo me
più a ‘coinvolgere’ – il pubblico italiano (forse quello maschile in particolare). Il nostro Paese da poco ha a disposizione qualche immagine hot (‘calda’ e quindi
surriscaldante). Non deve essere per nulla un caso – per quanto suddetto – che dell’opera
del 57enne cineasta di Copenhagen (Danimarca),
esistano due diverse versioni (di cinque ore e di quattro), di certo la più lunga
proiettata verso l’hard e una, quella
per la pia Italia, edulcorata e potata di alcune scene troppo perspicue, cioè
senza possibilità di ‘fraintendimento’ sessuale. Per ora ci accontenteremo.
Parlo per me, ovviamente.
s.m.
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